29 novembre 2011

Almeno capirci qualcosa.

Voglio scrivere di un sogno che ho fatto la scorsa notte.
Forse questo mi può aiutare a capire. Forse.

Ero nella mia vecchia scuola. La struttura era un pò cambiata ma percepivo che era quella dove sono stata umiliata e presa in giro. Dove neanche gli adulti della situazione, gli insegnanti, hanno avuto la decenza di trattarmi come una persona.
Ero insieme alla mia maestra di danza. Riesco a fidarmi, quasi del tutto, di lei. Riesco a sentirla come una cara amica ma anche come ad un'adulta che mi può aiutare e consigliare.

Sto entrando a scuola, salgo la scalitata della porta principale, mi giro e vedo la mia maestra che mi segue a pochi passi e che mi rivolge un sorriso incoraggiante.
Adesso sono davanti alla vetrata della segreteria e aspetto. Aspetto di ricevere dei documenti importanti. E noto che sono in maniche corte. Allora, di nascosto, mi guardo il braccio sinistro, dove di solito mi taglio con la lametta, e noto che ne è pieno. Dal gomito al polso, nella parte interna del braccio. Sono tanti e sono freschi, infatti esce del sangue. Non tanto da sporcare ma almeno da farsi notare.
Nascondo il braccio più che posso e intanto continuo a parlare con la mia maestra.
Arrivano i documenti e, senza pensarci, allungo la mano per prenderli. La sinistra, così da mettere in mostra come mi massacro la pelle.
Spero che non se ne accorgano, che la mia maestra non li veda.
Guardo verso di lei e noto che invece se ne accorta benissimo. Mi prende il polso e io lascio cadere i documenti. Sono importanti e non devo perderli. Ma non faccio niente. Guardo solo la reazione della mia maestra. Gli passano mille emozioni sul viso. Sorpresa, paura, tristezza e alla fine ne rimane una sola, stampata in ogni suo lineamento. Rammarico.
Mi guarda e mi chiede "Che cosa sono questi?"
A quel punto mi sento un pò sollevata, ma spaventata. Sfilo il polso dalla sua presa. I tagli incominciano a bruciare. Faccio qualche passo indietro. Porto dietro la schiena in braccio. Vorrei scomparire dalla vergogna. Voglio scappare ma non ci riesco.
E qui mi sveglio.

Ok...ho pensato a molte soluzioni...ma ne vorrei trovare una soltano, che mi aiuti magari a capirmi.

...with mother

Mi sono svegliata con la luce fredda della mattinata.
Adoro il freddo e quindi ho subito pensato che la giornata sarebbe andata bene.
Avevo programmato tutto...ed ero decisa a non sgarrare.

Poi sento la voce di mia madre dall'altra stanza.
Penso "che ca**o ci fa qua?Non dovrebbe essere al lavoro?"

Mica tanto. Si è presa un giorno di ferie.
E la mia giornata è andata una merda.

Per colazione mi preparo un tè verde. Volevo solo quello, ma mia madre arriva e mi porge il pacco di biscotti integrali (46kcal l'uno!!!).
"No, non ne voglio" rispondo.
Ne tira fuori uno e me lo mette nel tè.
"Dai su...fai colazione decentemente che poi mi devi aiutare" mi dice.

Ora di pranzo. Dall'altra stanza sento "Sono quasi le due, dai scongeliamoci due pizzette".
Stanno per venirmi le lacrime agli occhi.
Vado in cucina e mi accorgo, aprendo il frigo, che c'è ancora della lattuga fresca.
Scongelo una pizzetta sola e io mi preparo dell'insalata con un cucchiaio di aceto.
Almeno il pranzo non deve essere un completo disastro.
E invece mi ritrovo con mia madre che mi porge un quarto di pizzetta e mi dice "Dai assaggiala. E' buona!!Perchè non la vuoi?"

La cena è andata quasi nello stesso modo.
Ho mangiato un mestolo di minestrone, un pò di insalata e un pezzo di formaggio, che mia madre, molto gentilmente, mi ha tagliato e passato.

E per finire...il dolce. Alle 22 circa mi dice che ha voglia di un dolce, e visto che non c'è niente, mi chiede di preparare la mia torta di mele veloce. E poi mi obbliga a mangiarne una fetta. Dicendomi più e più volte, aumentando il tono autorevole, "Dai prendine una fetta".

Mi sono un pò sfogata, anche se il post è inutile. Avrei cose molto più serie e intelligenti da scrivere, e sarà per il post successivo. Adesso vado a nanna....ma prima due lassativi e una bottiglietta d'acqua.

27 novembre 2011

It's okay like this!!

Oggi è andata bene. E devo continuare così.
A colazione dell'aria di mattinata. Pranzo con un tè al ginseng sz. Cena con lo yogurt bianco magro.
E tanti caffè lunghi sz.
Sono uscita tutto il girno. In giro per negozi con una mia amica. Mi sono comprata un paio di stivaletti bassi e un vestitino da H&M che, con mia grande confusione, è una taglia 38. Non capisco. E non sono mica dimagrita. Sono una palla cicciona e lardosa. La 38 non dovrebbe entrarmi.

Adesso sono le 02.40 di notte...e sono tornata a casa da poco con lo stomaco che brontolava. Ho fame. Ma sono certa che non è vera fame. Mi farei una mega-abbuffata. Ho aperto e richiuso il frigo almeno una ventina di volte. Guardo il cibo che mi vorrei ingurgitare con terrore. Controsensi a manetta.


Resisterò. Mi faccio una bottiglietta di acqua gelata e vado a nanna.

26 novembre 2011

Here I Am

Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.
Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.Don't eat.

Drasticamente rivoglio il mio controllo.
Rivoglio il peso che cala.
Il brontolio dello stomaco.
Le forze che mancano.
Saziarmi con acqua, caffè e sigarette.
Dire "no" alle persone.
Dire "no" al cibo.

Da adesso fino a mercoledì 30 (compreso)..semi-digiuno.
Colazione con tè verde senza zucchero.
Pranzo con aria di fumo.
Cena con yogurt bianco magro...solo 50kcal.

Devo farlo.
Lo voglio fare.
Se riesco a non cadere per questi 5 giorni..
..riuscirò ad avere la forza d'animo per continuare.
Spero di riavere il controllo.

Se invece fallisco...bhè...non prometto niente!!
Non sono molto propensa alla mia sopravvivenza.

Cercherò di aggiornare ogni giorno.
Anche se parlerò da sola.
Mi rivolgerò alla me stessa debole.

Un saluto Irene...Astrid è qui.

22 novembre 2011

Sono stanca. Tremendamente stanca.

Appoggio la testa sul cuscino.
Fisso il cielo notturno dalla finestra.
Qualche volta intravedo una stella.
Esprimo un desiderio.
Chiudo gli occhi.

Sapete cosa desidero?

Non svegliarmi più.

Mentalmente.
Fisicamente.

Vorrei addormentare il mio essere.
Uccidere quella che mi rende me.
E continuare a guardare il mondo con occhi spenti.
Vivere in coma.
Respirare quando bisogna respirare.

Vorrei morire.
Liberare il mio enorme corpo da questo piccolo peso chiamato Essere.

11 novembre 2011

Friend

"Scusa, ma no. Non hai capito tutto.
Una parte, si. Una parte che in quel momento volevo che comprendessi.
Però se non ci sei dentro, non lo capisci.
E non perchè non sai cos'è il dolore, o l'autodistruzione.
So che li senti e li conosci questi sentimenti.
So che con la ragione e il cuore puoi arrivarci a comprendere un pò i miei.
Ma con l'anima, no.
Semplicemente perchè io sono anche questo.
Sono anche le mie ossessioni e la mia malattia...se poi la si può definire così, visto che mi sento normale, mentre per gli altri sono pazza (tienilo come termine).
E tu sei tu. In una maniera complicata e, sopratutto, diversa.
E se non ci sei dentro, non lo capisci.
Io sto bene. Ho capito, ormai da un pò, che io sto bene così. Io mi voglio così. Io voglio questo.
Non ho bisogno di un aiuto se quello che sento lo sento giusto.
Mi sono un pò spiegata??"

Chiedo a voi ragazze...mi sono spiegata?

Un mio amico, dopo che da ubriaca gli ho mostrato i tagli sulle braccia, e spiegato dove voglio arrivare con il mio corpo...mi ha scritto "Permettimi di aiutarti, non chiedo altro".
Gli ho risposto "Non voglio aiuto. Non ne ho bisogno. Sto bene."
E lui "Cazzate, sbattere il tuo sorriso in faccia può bastare agli altri ma non con me. Lo sai. Ho scritto questa poesia dopo quella sera a casa di **** e dimmi se non ti ho capito, se non so cosa senti, cosa ti brucia dentro"


E una bellissima poesia. Ho capito che non mi giudica, ma lui non ha capito che non dovrebbe offrirmi il suo aiuto perchè io non ne ho bisogno. Non sento il bisogno di chiedere aiuto, perchè per me non c'è niente da aggiustare o riparare. Non c'è niente di sbagliato in me.
So che per gli altri sono malata e sbagliata nei miei comportamenti e nelle mie ossessioni...ma io mi sento giusta, normale.


Quindi...mi sono spiegata???

4 novembre 2011

Non cederò

Anche se cado in ogni fottutissimo giorno che vivo con il cibo.
Anche se piango da sola e mi taglio cercando di alleviare un pò di dolore dal cuore.
Anche se mi disprezzo a ogni respiro e ripugno l'immagine grottesca riflessa nello specchio.
Non cederò.
Ogni giorno, ogni mattina, proverò e riproverò a fare il piccolo passo che mi porterà sulla mia strada.

2 novembre 2011

What's Normal?

Ultimamente passo le mie giornate con gli amici.
In giro per la città, andiamo a visitare i musei. A pranzare con un trancio di pizza. Camminare al parco e bere una cioccolata calda. Uscire la sera semplicemente con una bottiglia di vodka e stare in compagnia.

Dovrebbe essere normale vivere così.
Ma.....non so, per me la normalità sta nella mia malattia.

Adesso mi sento persa.
Quando sono da sola, dopo che sono ritornata a casa, la serenità avuta nelle ore precedenti scema in una fitta forte di depressione, odio, disgusto e ribrezzo.
Per me stessa. Per quello che mangio. Per non averci fatto caso. Per rimediare, le poche volte che posso, con il vomito. Per aver perso il controllo.

Voglio tornare normale.