21 febbraio 2014

La lama traccia una linea sulla carne.  All'inizio é come se trattenesse il fiato, e poi il sangue incomincia a macchiare la pelle.
Io respiro con una smorfia, e poi rilascio un sospiro.
Questo dolore sordo, bruciante, fisico, mi acutizza i sensi, mi rilassa la mente, mi fa ribattere il cuore.
Mi trasmette pace in questo uragano malato di sofferenza che sento, giù, per tutta la mia anima.
Ma questa pace dura poco.
Ho bisogno di un'altra linea infuocata che si colora di rosso.
Ho bisogno di non sentire questo dolore del mio essere. Altrimenti non respiro, inizio ad agitami, e tutto sarebbe esplosione.
Un'altra volta la lama solca il mio braccio.
Smorfia e poi sospiro. Di sollievo.

Dopo molto, sono intontita. Rilassata.
La mia mente é vuota. Il mio essere in un limbo senza emozioni.
Il mio corpo é percorso da tremiti.
Sono stanca. Mi si chiudono gli occhi.
E ho freddo. Molto freddo.

Guardo il mio braccio. Sono più profondi questa volta, e ne conto 11. Freschi.
Almeno mi sono fermata, controvoglia, ma l'ho fatto.

Buonanotte

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