31 marzo 2014

Mi sveglio piano, almeno credo, forse sto ancora sognando.
Penso a cosa mi aspetta appena esco dal mio bozzolo di coperte.
Comunque scendo dal letto. Sono stanca. Mi gira la testa.
Ho di nuovo pianto in silenzio, nel buio della stanza?
Vado in cucina. Ho una cosa da fare, e poi ritornerò a dormire.
Apro il cassetto e prendo un coltello. Quello lungo 25cm. Con il manico rosso.
Assaggio la lama con le dita. Piano piano passa sui polpastrelli.
Dirigo la punta verso il petto. Poco più a sinistra dallo sterno.
Sento lo spazio che andrei a creare. Fra le coste, dritte verso un muscolo.
Avrò quella forza nelle braccia? Forse no.
Per penetrare carne e rompere ossa ci vuole molta forza.
E allora mi lascio cadere, la forza di gravità farà il resto.

Questa volta mi sveglio sul serio. Sempre piano comunque.
Bhè, è da tenere in conto ciò che ho appena sognato.

Chissà come sarebbe se mi trovassero riversa in cucina, in una pozza di sangue, con un coltello piantato nel cuore, e la consapevolezza che ho avuto la disperata forza di fare un gesto tanto drastico.

1 commento:

  1. Nemmeno io sono mai stata una buona onironauta. Non controllo i miei sogni, che per la quasi totalità delle volte sono incubi.
    Ma quando ti svegli, hai potenzialmente il pieno controllo di te. Non ci sono lame più affilate di quelle che hai dentro, se fai Morfeo ti porta verso certe mete durante il sonno.
    Lasci i brutti sogni ed i desideri subconsci nel loro regno: le realtà è già sufficientemente satura di orrore.
    Forza.

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