8 dicembre 2010

Finalmete riesco a scrivere un pezzetto di me. Un pezzetto che mi stava scomodo nel cuore.

Breve introduzione della giornata per spiegare il mio stato. Stamattina era partito tutto bene. Mi ero svegliata grazie alla telefonata di una mia amica. Il mio tesoro. :) Non la sentivo da tantissimo tempo...come anche non la vedo da tempo ancora più lungo. Ma il nostro rapporto è sempre stato così. Io ci sono per lei e lei c'è per me. Sempre. Ovunque. Anche se ci vediamo ogni sei mesi (lei lavora, io studio, lei abita in provincia, io in città) e ci sentiamo ogni due mesi, le vorrò sempre un bene dell'anima. E non cambia niente la nostra distanza. Sembra che siamo sempre insieme.
Comunque, dicevo, stamattina mi chiama e parliamo per un'ora al telefono. Mi racconta le ultime novità e io le mie. Alla fine mi saluta perchè è arrivata al lavoro e io, ancora nel mio letto :P, le dico che magari continuo a dormire un pochino (ovviamente mi manda a quel paese :D). Chiudo la telefonata e, se qualcuno mi avesse visto in quel momento, sorrido guardando il buio della mia stanza. Chiudo gli occhi e penso "Questa giornata andrà proprio bene".
Quanto mi sbagliavo. Cosa che capita spesso sulle previsioni di come emotivamente vanno le mie giornate.
Vengo svegliata più tardi, da mio padre. L'egoista del post precedente.
Dovete capire che io non sopporto mio padre. Per meglio dire, non reggo proprio la sua persona. E' brutto da dire. Lo so. Alla fin fine è sempre un tuo genitore ma è anche una persona. Da quando è finita per me l'età dell'infanzia, ho smesso di vedere i genitori come persone assolute, adulte e perfette. Ho incominciato a vedere ciò che sono realmente.
Soprattutto mio padre.
Persona vuota. Infantile. Ignorante. Egoista. E tremendamente irresponsabile.
Non so come mai mia madre ha sposato lui.
Mi ricordo da piccola che non badava mai a me e mio fratello.
Ricordo solo i suoi tentativi di colmare la sua mancanza con l'eccessivo affetto che ci dimostrava in un'ora della sua vita. Non fraitendetemi. Non stava fuori casa tutto il giorno per lavoro. Tornava al pomeriggio e l'unica cosa che faceva era sdraiarsi sul divano. Mia madre andava avanti e indietro tentando di pulire casa, stirare i vestiti (e le sue camicie), cucinare e badare a noi (trovava sempre il modo di giocare insieme alle mie barbie e i dinosauri di mio fratello).
Tempo prima, all'incirca quando io avrei dovuto andare all'asilo nido, mia madre ha dovuto lasciarmi da mia nonna per un anno perchè non riusciva a conciliare i tempi con lavoro, casa e famiglia. Faceva tutto quanto da sola. E io sono arrivata a chiamare "mamma" mia nonna. Ricordo che un giorno, mentre ero a passeggio con lei, una signora si ferma a parlare con noi e, a un certo punto, mi chiese "Perchè chiami mamma tua nonna?" e io, con forza e arroganza dimostrata da una bambina di tre anni, risposi "Perchè è la mamma di mia mamma e adesso bada a me".
Avanti e indietro da casa mia a quella dei nonni, continuavo ad avere però gli occhi di una bimba che non riusciva ancora a vedere la realtà. Crescendo le cose cono cambiate. E ho conosciuto realmente mio padre. Se non fosse mio padre, sarebbe una persona che non vorrei mai e poi mai conoscere. Perchè?
.Perchè è vuoto. Sotto la media popolare. Non ha niente. Nè interessi proprii. Nè hobby comuni. Nè piccoli sogni. Vive la vita respirando e nulla più.
.Perchè è infantile. Bisogna badare a lui. Preparargli da mangiare sempre. Pulire il suo disordine. Ricordagli le cose importanti. E toglierlo dai problemi, anche più semplici, come bisognerebbe fare con i bambini.
.Perchè è ignorante. Con un titolo di scuola media e un liceo non finito. Mai aperto un libro. Mai un giornale (aspettate...tutto sport lo apre). Mai una rivista. Mai un vocabolario o enciclopedia. Mai neanche un libretto per le istruzioni (che gliene servirebbe uno per vivere...davvero!). "Ignorante" significa "che ignora". Lui ignora tutto. Ignora la vita.
.Perchè è egoista. All'infuori di lui, non c'è nessuno. Ovviamente c'è una superficie fasulla in cui pensa a famiglia e affetti. Ma sotto è egoista. Lui crea mille problemi, ma mai li risolve e ammette di averli creati. Mai che agisce non pensando in primo luogo a se. Si mette davandi pure ai suoi figli. Non lo ammetterebbe mai, e forse non ne è neanche consapevole.
.Perchè è irresponsabile. I miei avevano preso un cane prima della nostra nascita. Mia madre racconta che lo voleva e l'aveva preso lui, ma non ci aveva mai badato. Ha avuto noi. Mai che ci abbia cambiato un pannolino (non sopportava neanche il nostro pianto da neonato). Mai che ci abbia consolati per una brutta caduta. Mai che ci abbia aiutati con i compiti. Mai che ci abbia cucinato da mangiare (seriamente). Mai che ci abbia ascoltati nei nostri problemi tipicamente adolescenziali.
Comunque. Questo mio parla parla era solo per farvi mettere nei miei panni (e anche per sfogarmi un pò visto che è la prima volta che lo metto per iscritto). Tornando a stamattina. Mi sveglia di colpo. Il mio gatto a vomitato sul tappeto e poverino lui ha lo stomaco sensibile (CAZZO sei un uomo adulto di 56anni....bhè vero che non riusciva neanche a cambiare i pannolini sporchi dei propri figli a detta di mia madre). Devo anche svegliare mio fratello e preparargli la colazione perchè lui deve fare una telefonata. Devo mettere la lavastoviglie perchè lui dopo a fame e vuole i piatti puliti. Devo fare questo...devo fare quello.
CAZZO ma se è da 5anni che lavori a casa. Anche se lavorare è una parola grossa per te visto che comporta il portare uno stipendi a casa, cosa che non fai da 5anni. Ma un minimo puoi fare no? Hai tutto il tempo dato che stai 24 ore su 24 a casa, a "lavorare", a "chiamare", a "progettare".
Falle queste cose. Falle te.
Non sono più una bambina a cui puoi dare ordini. Non sono più la servetta che insieme a tua moglie bada ai bisogni del maschio di casa. Mi fa letteralmente andare fuori di testa il tuo comportamento da superiore, da uomo che deve essere servito. Come se le donne dovrebbero essere casalighe. Per forza. Solo noi.
Incomincia a salirmi il nervoso. E' anni che va avanti così. Tengo sempre tutto per me. La rabbia. La frustazione. Qualche volta mi ribello, ma mi calmo subito, solo perchè hai le mani pasanti papà, e non ho il coraggio di mandarti a 'fanculo per poi ritrovarmi in un letto d'ospedale.
Poi prende e se ne esce di casa con mio fratello (un'altro che ultimamente sta prendendo la sua strada).
Sola in casa, urlo. Mi inginocchi per terra e piango. Un pianto di disperazione. Un pianto per questa vita che non sopporto più. Che mi va stretta. Stretta ovunque mi giri.
Mi rialzo ancora che piango senza sosta e mi aggiro per casa. Mi vesto in fretta e furia. Ed esco. Esco perchè voglio fuggire. Il più lontano possibile.
Alla fine però ritorno. Penso a mia madre.
Al fatto che non mi abbia mai ascoltato quando le dicevo di lasciare subito "il piombo che aveva ai piedi", che era mio padre.
Al fatto che non riusciva fisicamente e mentalmente a badare a me, la sua unica figlia femmina.
Al fatto che tutte le volte scaricava su di me la sua frustazione.
Sono il suo vaso da riempire con tutta la sua angoscia e tristezza. Sono il suo appoggio nel sopportare il marito che si era scelta.
Mentre con mio fratello riponeva l'affetto e le aspettative che si hanno con il primo genito e il prediletto. Con me si liberava di tutti i suoi accumuli e mi sfruttava quando aveva bisogno di una figlia-amica-aiutante.
Lo fa inconscamente, ma è la realtà.
Mi ha comunque lasciato molto. Molti insegnamenti positivi e un'educazione che mi ha tirata su come sono (che reputo almeno decente nel carattere e personalità). La differenza con mio padre è che non mi ha dato niente di positivo. Niente di buono che posso magari tramandare ai miei figli.
Bhè...l'unica eredità veramente scomoda che mia madre mi ha dato è il non accettare il mio corpo (visto che per prima lei non mi accetta). E che l'aspetto fisico è più importante della persona, che non traspare attraverso un corpo imperfetto.
Non l'ha fatto volontariamente forse...ma io mi ritrovo così adesso.

Forse quando sarò perfetta.
Quando sarò leggera.
Quando sparirò completamente.
Forse sarò completa.
Forse riuscirò ha spezzare questa angoscia.
E riuscirò a essere libera di vivere la mia vita.

2 commenti:

  1. Ho letto tutto il tuo post di un fiato...sei stata molto brava a riuscire a scrivere tutto quanto..t fa bene sfogarti..!E nn preoccuparti del fatto che esistono problemi piu gravi del tuo...per te il tuo è grave..è ovvio che c è chi ne ha di peggio...ma per te è il tuo problema..ed è giusto che t sfoghi senza sentirti in colpa!!Posso solo dirti che tenerti tutto dentro con tuo padre nn t fa bene...che dovresti parlare di queste cose cn lui ecc..ma non sono riuscita a farlo neanch io nella mia vita..quindi....t capisco se nn lo fai!!Prima o poi arriverai ad un punto che inizierai a nn starci piu male..a nn rimuginare piu...semplicemente lo ignorerai..sarà il niente per te..nn proverai piu niente per lui...nè amore, nè rabbia, nè odio....NIENTE!!Per me è stato cosi...e ne sn felice...ma ti ci vorrà ancora un po di tempo....!!1abbraccio...

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  2. Grazie ..HoNeY.. per aver letto tutto il mio sfogo. Ed è vero...mi sono sempre sentita un pò in colpa perchè ci sono persone con problemi più gravi. Forse per questo non lo avevo mai raccontato a nessuno...e adesso che qualcuno lo sa...mi sento meglio :) quindi GRAZIE di nuovo.
    Comunque...ho tentato diverse volte di parlarci tranquillamente o no con mio padre. Di spiegargli come mi sentivo e come lo vedevo...ma ogni volta che lo mettevo in discussione ponendolo di fronte alla realtà...alzava le mani. E mi fa paura. Quindi per adesso urlo e piango da sola...e aspetto di arrivare al punto di non provare più niente per lui. Ma hai ragione. Ci vorrà del tempo :) Bacio

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